Chi ha detto che un “silver” ovvero un diversamente giovane, una persona un po’ avanti con l’età, non possa fare del fuoripista? Nonostante il freeride sia considerata una delle discipline più difficili ed impegnative degli sport invernali ci sono degli itinerari che sono alla portata di molti silver, soprattutto di quelli che hanno una buona tecnica sciistica e che sono più in forma.
Ovviamente anche un’attrezzatura adatta può aiutare molto, anzi avere degli sci larghi con la giusta durezza può fare la differenza. E inoltre, anche la condizione della neve è di primaria importanza: fare fuoripista su un neve crostosa e rigelata è ben diverso che fare lo stesso itinerario su 30 cm di neve soffice, invernale e polverosa.
L’itinerario proposto in questo articolo è ideale anche per gli anziani attivi. Si tratta di una discesa in un ambiente aperto e soleggiato che non richiede nessun metro di salita nè con le pelli di foca nè con gli sci in spalla.
La discesa della Val Tegnousa si trova nel comprensorio sciistico di Falcade – Passo San Pellegrino (spesso chiamata discesa fuoripista di Cima Uomo). Indicativamente la sua posizione è quella segnata nella mappa seguente.
Si prendono i due impianti in serie denominati “Gigante” e poi “Cima Uomo”. Il dislivello coperto è di circa 550 m. Scesi dall’impianto Cima Uomo si può dare un’occhiata alla Val Tegnousa guardando sulla destra.
A questo punto si devono fare 2 importanti considerazioni: la prima e più importante è “la neve ed il pericolo di valanghe come è?” e la seconda è “riuscirò a fare la discesa senza problemi”?
Se si risponde positivamente alle due domande, dopo aver percorso la breve stradina in cresta si esce sulla destra e si scende per il primo magnifico vallone. Restando sulla sinistra la pendenza è minore e c’è meno rischio valanga.
Al termine della prima discesa si deve fare un tratto in semipiano con uno straordinario panorama sulle Pale di San Martino. Durante le prime discese ci sarà da spingere con i bastoncini (consigliati quelli con la rotella grande) mentre alle discese successive quando la stradina è già battuta e passata si fa quasi senza alcuna spinta.
Alla fine del semipiano se la qualità della neve non è ottima si può rientrare nella pista “Le Coste” altrimenti scegliendo con attenzione il pendio (pericolo valanghe se si sta sulla sinistra) si scende fino all’Hotel Miralago.
A questo punto conviene attraversare la strada statale 346 ed andare a prendere o l’impianto del Col Margherita oppure il brevissimo impianto “Del Passo” che riporta alla partenza della seggiovia Gigante.
Un fuoripista magnifico, da fare solo con bella neve polverosa (essendo esposto a sud a volte la qualità della neve è pessima). Buone sciate.